IL CORALLO: CENNI STORICI
Il corallo fin dai tempi antichi viene considerato un amuleto con poteri magici e terapeutici.
I greci il corallo lo utilizzavano per la farmacologia, come successivamente poi in epoca romana.
Per i cristiani rappresenta il sangue di cristo era utilizzato come protezione per i bambini dandogli un potere di protezione per eventuali malattie, per questo ancora lo si usa per la ricorrenza quali i battesimi.
Prima veniva considerato facente parte del regno vegetale come riportato nel testo di Plinio il Vecchio , il medico Andrea Peyssonel nel 700 lo inserisce come specie del regno animale.
Veniva utilizzato come decorazione di armi da guerra o per le briglie dei cavalli e come baratto nei commerci. La sua pesca era praticata in tutto il Mediterraneo fino nel sud africa.
Per l’importazione si utilizzava la via che collegava il mediterraneo con l’Arabia sotto controllo degli arabi.
Importante nella pesca e nella lavorazione del corallo fu Torre del Greco un paese vicino al Vesuvio.
Agli inizi del 900 I torresi armati di barche dette le coralline (dotati di un attrezzo a forma di croce che contornato di reti strappava dal fondo i coralli distruggendo i fondali, dopo qualche anno vennero stipulate delle licenze da dare solo a personale specializzato i corallari subacquei), andavano alla ricerca dell’oro rosso in tutto il mediterraneo, arrivando fino a Tunisi, ci furono scontri con i corsari turchi e barbareschi e con la Compagnie Royal d’Afrique che aveva il monopolio sul corallo è cosi che nacque il CODICE Corallino un regolamento sulla pesca e sul commercio di esso.
I torresi da agosto ad ottobre dopo la pesca tornavano a casa per poi vendere il loro pescato ma non riuscivano ad aver dei guadagni economici buoni a coprire le spese.
Nel 1783 Giovanni battista Jannucci supremo magistrato del commercio stabili che la vendita e la lavorazione del corallo doveva avere sito a Napoli, in quanto i torresi erano degli abili pescatori ma non erano in grado di lavorarli. Grazie all’aiuto di Paolo Bartolomeo Martin che parti da Marsiglia per arrivare a Torre del Greco per importare la sua manualità sulla lavorazione e dare una mano ai torresi spiegandogli e insegnandogli l’arte della lavorazione.Successivamente FERDINANDO IV DI BORBONE diede il permesso di aprire LA PRIMA FABBRICA DI CORALLO che portò alla nascita di vere e proprie scuole d’incisioni e disegni sull’oro rosso.

COS’E IL CORALLO:

Il corallo fa parte della classe degli invertebrati marini sono dei polipi che si raggruppano formando delle colonie che producendo carbonato di calcio formano lo scheletro calcareo.
Sono formati da polipi di varie forme e lunghezze e crescono in acque luminose e calde. Sono carnivori una volta che l’animale arriva nei tentacoli viene immobilizzano e mangiato.
Il corallo si riproduce sia per via sessuata in fase di sviluppo lasciano uova e sperma nell’acqua dopo la fecondazione le larve si dispongono sul fondale marino trasformandosi successivamente in polipi, che per via asessuata con la formazione di gemme o per frattura del polipo queste si staccano delle cellule dalle quali si generano altre specie.

Si distinguono 2 classi di corallo:

corallo ermatipico: corallo con scheletro molto duro vivono in simbiosi con le zooxantelle che gli danno nutrimento ed hanno bisogno molta luce, un aumento della temperatura provoca lo sbiancamento degli stessi.
Corallo aermatipici: possono vivere in profondità ed hanno bisogno di poca luce nutrendosi di plancton, e non hanno zooxantelle.
Possono arrivare a più di 500anni di vita. Il corallo lo troviamo principalmente nel Mediterraneo dalla Grecia fino allo stretto di Gibilterra in Sardegna, Sicilia, nel mar Atlantico, in portogallo Marocco ed isole delle canarie.
DESCRIZIONE
Il corallo viene lavato e suddiviso in base alla forma colore e dimensione, viene poi mescolato con altri componenti e inserito in dei BURATTI che ruotando e tolgono le parti non ben calcificate.

Poi si esegue il taglio da lavoratori molto esperti e la foratura o crivellatura utilizzando uno strumento detto fuso un arco di legno con un filo di spago dove si aggancia un ago che poi facendo ruotare velocemente buca il corallo diventa poi una pallina attraverso la rociatura, in cui viene consumato dalle scanalature di una ruota smeriglio.

viene poi immerso in acqua ossigenata per dare importanza al colore che durante le fasi della lavorazione può’ aver subito modifiche ed infine alla lucidatura. Viene seguita una selezione dei coralli ormai divenuti palline e si ha la fase finale della infilatura secondo le richieste di mercato.
Il corallo può essere utilizzato anche dagli scultori per creare un’opera d’arte.
Lo scultore seleziona il corallo utilizza poi la ruota di meriglio nella fase della aggarbatura dopo di che esegue l’incisione fatta a mano attraverso dei piccoli motorini successivamente si utilizzano delle spazzole per eseguire la lucidatura dell’opera
CONSERVAZIONE:
Il corallo e’ molto delicato quindi i profumi, creme e saponi possono essere aggressivi, dunque è buona norma mettere il profumo o altre cose prima di indossare il corallo.
Evitare di esporlo alla luce diretta in quanto si possono alterare le proprietà inerenti il suo colore. Per la pulizia si deve utilizzare un panno di cotone e se necessita di una pulizia più intensa si utilizza del sapone neutro, deve essere pio sciacquato sotto acqua corrente ed asciugato.
AFFIDATEVI SEMPRE A PERSONALE ESPORTO PER QUALSIASI DUBBIO.